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mercoledì, maggio 05, 2021

INSIEME IN VIDEO-CONFERENZA



 Ciao

come sapete lo scorso febbraio avevamo creato un murale dedicato alle Donne in difficoltà.
Poi ci siamo chiuse in casa e alcuni bambini con le loro Nonne e le loro Mamme avevano realizzato un altro murale, era un parco giochi nel quale pensavano di ritornare presto a giocare.
Dopo Natale le palline che volavano attorno a noi, ci hanno costretto di nuovo in casa e allora invitata dalle Amille di AdMaiora, ho iniziato a pensare ad un terzo e spero ultimo murale.
Ci avrebbe permesso di lavorare ancora Insieme anche se lontane.
Il quarto lo faremo da vicine vicine.
In televisione sentivo parlare di DAD riguardo la scuola, di smart-working per il lavoro, di piattaforme per gli incontri e i corsi via web e allora mi sono detta che anche il mondo del patch doveva avere un murale dedicato allo smart-quilting.
Si sarebbe chiamato Video-conferenza-patch.
Poiché, come vi ho già detto, non mi piace realizzare i grandi lavori da sola, ho contattato alcune amiche quilter, ho spiegato e ho iniziato a preparare tutto con il computer.
Foto, disegno, misure ecc ecc.
Dopo pochi giorni ricevo le adesioni, 7 Donne e due Uomini avrebbero lavorato Insieme da lontano. Un’altra amica con la quale avevo parlato del progetto ha avuto una idea che mi è piaciuta tanto e così i partecipanti sono diventati 10.
Mando le misure e la data per il termine, auguro buon lavoro e tutti ci mettiamo al lavoro.
Preparo i miei pezzi per il murale e nel frattempo inizio a ricevere i visi che parteciperanno alla conferenza.
Ve li presento…
Carlo Ivano si è collegato da Treviso.
Lui è stato il primo amico ad aderire al progetto e ad inviarmelo.
Nello sfondo alle sue spalle, ha ricamato il Duomo della sua città e un ramo di foglie simbolo della sua grande passione per i fiori e la natura.
Anna Scaramelli è collegata da Ponte in Valtellina.
Il suo sfondo è molto colorato così come è lei.
Ci saluta felice e allegra usando la lingua dei segni LiS.
Lingua per la quale in questo periodo, con altri amici, sta rivendicando un loro diritto e precisamente di poter trovare e poter acquistare, come succede per le altre, mascherine protettive trasparenti.
Da Rancate nel Canton Ticino, troviamo Cristina Robbiani, sempre molto felice di stare con noi.
Si è realizzata una collana bellissima e ha ricamato sul suo sfondo blu, tinto da lei, tanti cerchi che sottolineano il periodo che stiamo vivendo. Troppo belli per essere virus.
Il patchwork abbinato al ricamo sono le sue due grandi passioni.
Vincenzo Callea da Bologna, ha realizzato uno sfondo meshwork tutto colorato e si è ritratto mettendo sul petto lo stemma di AdMaiora, la sua associazione di patchwork.
Lui aveva pensato ad un altro retro ma poi ha deciso che il suo sfondo doveva essere tutto colorato e così ha fatto.
Roberta Moretti è della provincia di Monza e Brianza e precisamente di Veduggio con Colzago.
Il suo quilt/collegamento è realizzato tutto a mano sia le cuciture che i ricami delle foglie e dei fiori per le quali si lascia ispirare semplicemente guardando il suo bellissimo giardino. I suoi colori sono caldi e delicati.
Da Gignod in Valle d’Aosta arriva un grande sorriso, è il sorriso di Angela Minaudo che tra i colori dello sfondo ha riprodotto il quilt della “Vita è Bella” che aveva vinto il concorso dedicato al cinema e che ci dedica come buon auspicio.
Patrizia Girlanda ci manda da Verona il suo viso sorridente sotto al quale si intravede una delle sue mitiche sciarpine patch.
Il suo sfondo è quiltato con frasi in scrittura asemica,
lasciando quindi al lettore la possibilità di interpretarlo
e riempirlo di significato… relativamente a se, alla sua realtà o a quella dell’autore.
Il viso che vedete ambientato in uno sfondo scuro è Rosella Ceriotti.
Lei si collega da Dairago in provincia di Milano.
Nel suo collegamento mi fa pensare al momento buio che stiamo attraversando ma sparse qui e là si intravedono tante piccole luci che insieme formano scie luminose che ci illuminano e che se ne vanno libere in alto.
Da Busto Arsizio si è messa in collegamento con noi Laura Armiraglio, con il suo viso sorridente e il suo saluto rock, musica che ama tanto.
Il retro è disegnato con architetture che riproducono famosi monumenti e palazzi italiani che lei realizza col patchwork e che hanno reso inconfondibili le sue creazioni.
Dopo qualche giorno mi arriva una busta, un po’ gonfia, da Varese e appena l’ho aperta, ho visto il viso di un micio.
Era Stoik, il gatto di Daniela Cassani, che si è posizionato, coi suoi baffoni, su un lato per guardare ciò che stavamo combinando.
E poi… il disordine della mia scrivania, per realizzarla ho imitato il legno interno di una betulla che al di là della finestra, tutti i giorni mi guarda o io la guardo, mentre sono al computer.
A sinistra, vicino a Stoik, ci sono un po’ di vecchi libri, un po’ di vecchi ricordi e lì dentro tante quilter che negli anni scorsi hanno cucito per realizzare i nostri quilt di gruppo.
Sulla destra invece il taccuino INSIEME, dedicato alle Donne del nostro primo murale e vicino una matita rossa per disegnare e una penna per scrivere.
La penna è TAM 3 ed è dedicata a Teresa Sansotta e a tutte le Amille.
Certamente, vicino a me, non poteva mancare una grande tazza di tè dalla quale esce l’etichetta di una marca molto attuale “at home – a casa” che mi ha mandato Giuliana Morgante.
Il murale è stato quiltato da Maria Rosa Bettani e Laura Sangalli.
Tanti consigli li ho avuti da Grazia Colombo.


















giovedì, marzo 18, 2021

RIFLESSIONI

Io e penso tanti di voi, in questo momento ci sentiamo come questo albero, con un peso che ci schiaccia.

Si trova nel Parco di Monza e lo vedo da tanti anni perché è forte e combatte per non cadere.
Sabato l'ho visto con attorno un gruppo di bimbi che giocavano a nascondino.
Il nostro futuro è nell'angolo a destra...



mercoledì, dicembre 23, 2020

BUON NATALE

A tutte le mie amiche auguro un Natale Sereno, 

chiusi in casa, lontani dagli affetti fisicamente ma vicini col pensiero e con la tecnologia. 

Un bacio a tutti.



venerdì, dicembre 11, 2020

UN QUILTINO PER GESU' BAMBINO


Me lo avete chiesto in tante dopo aver visto il mio piccolo quilt sul presepe.

Ecco il video dei "un quiltino per Gesù Bambino".
L'idea era stata di Nanna Usai che nel 2008 con una mail nel gruppo di Quilt Italia, aveva invitato le socie a cucire un piccolissimo quilt per coprire Gesù nel nostro presepe.
Io ho ricevuto tutte le foto ed ecco "il quiltino per Gesù Bambino".



 

mercoledì, dicembre 09, 2020

C' ERA UNA VOLTA...




Ciao

anche voi siete state bambine ricche di Desideri?

Io si, ne avevo tanti e qualcuno si avverava, 
i tempi erano lunghi e io continuavo a sognare e desiderare.
In questo periodo si avverano più velocemente, 
ma quelli di altri tempi erano, per me, più belli, più fascinosi,
li pensavo ad occhi chiusi e ad occhi aperti 
ne parlavo con mia sorella e le mie amiche
perché anche loro li avevano.

Era il periodo della letterina che si scriveva e si metteva sotto il piatto del Papà 
che fingendosi stupito la leggeva durante il pranzo di Natale.
Era il periodo della poesia, recitata in piedi sulla sedia davanti al Presepe.
Col vestitino nuovo che aveva sempre il carrè con l’arricciatura,
il collettino bianco ricamato e nel centro un fiocchetto,
le maniche un po’ larghe e il polsino col bottone che le chiudeva.
Era il vestitino di Natale cucito dalla mamma che faceva la sarta 
e che avevo provato in piedi sulla sedia, girando adagio adagio per vedere se l’orlo era giusto.
Uguale procedimento per mia sorella, mio fratello invece i pantaloni la mamma li acquistava
e poi aveva un maglione fatto ai ferri con i disegni jacquard.

Si mi ricordo bene quel periodo quando…
andavamo a letto presto perché doveva arrivare “Gesù Bambino”, 
la mamma e il papà lo aspettavano
cuocendo sulla stufa “ la dindetta” nella pentola ovale di rame.
Il giorno dopo si sarebbe tagliata meglio un po’ tiepida.

Che fatica addormentarsi, chiudevo gli occhi stretti stretti ma era peggio.
Poi crollavo.

Al mattino presto, sul tavolo della cucina vedevamo tanti regalini…
libretti e matite da colorare, un gioco per giocare tutti insieme,
i panettoncini piccoli, mio papà lavorava alla Motta 
e prendeva quelli un po’ storti ma comunque buoni.

E poi c’era il regalo per me e mia sorella che arrivava e spariva il giorno della Befana.
Era un servizio da tè di ceramica, appoggiato su un vassoio, 
nelle tazze c’erano noci e mandarini.
Bellissimo, lo usavamo solo per pochi giorni stando molto attente a non romperlo.
Poi la Befana lo portava via per riportarlo l’anno dopo.

Noi che eravamo piccole ci credevamo.

Il servizio c’è ancora e l’altro giorno sono andata a casa di mio fratello,
l’ho preso dalla vetrinetta, ho preso il vecchio vassoio con lo specchio,
ho messo due mandarini e due noci e l’ho fotografato.
Bellissimo tornare a quei ricordi semplici ma importanti e affascinanti.




domenica, dicembre 06, 2020

I BLOCCHI TRICOLORE

Ecco i tricolori realizzati con i blocchi che mi avete mandato, dopo essere stati quiltati da Laura, sono a casa mia.

Manca il binding e poi li passerò a Patrizia e decideremo per donarli.

Sono quattro di circa 130x130 cm e sono bellissimi.

Dopo il binding li fotograferò uno per uno.

Grazie a chi ha mandato il blocco e a chi ha lavorato per unirli.









lunedì, novembre 02, 2020

2 NOVEMBRE

 Il giorno dei morti che mi ricordo...

era un giorno importante a casa mia, mio papà ci ha lasciati quando io ero piccola e perciò quella giornata era come il compleanno di papà.
Tutti i fine settimana andavamo a cambiargli i fiori ma il 2 novembre era diverso e così è stato per tanti anni.
In quel periodo (1962) il 2novembre le scuole erano chiuse e perciò mi alzavo e coi miei fratelli e mia mamma, tutti vestiti bene e col cappotto perché in quei giorni qui in Brianza, mi ricordo che c’era sempre la nebbia, uscivamo per andare a prendere il pullman, il numero 3, scesi dal bus che era strapieno, fuori dai cancelli acquistavamo i fiori e a me che ero la più piccola era riservato l’onore di camminare tenendo il mazzo.
Il tragitto all’interno del cimitero era un po’ lungo e ogni tanto il mio braccio cedeva e allora la mamma interrompeva il rosario tutto in latino, per dirmi di tenere i fiori belli diritti.
E io alzavo un po’ il braccio e orgogliosamente camminavo col mio cappotto di colore verde militare che allora pensavo fosse nuovo.
In realtà il cappotto che in origine era grigio scuro, era il cappotto di mio papà che poi la mamma aveva rivoltato ed ecco il colore verde, e sistemato per mia sorella e poi dopo un po’ di anni, risistemato ancora per me, ma il mio aveva come abbellimento un piccolissimo colletto di pelliccia grigia.
Comunque ad un certo punto, con le dita delle mani gelide e la punta del naso gelatissima, arrivavamo dal papà.
Lì i compiti si dividevano, io continuavo a tenere i fiori, mio fratello andava a prendere l’acqua, mia sorella saliva sulla scaletta, perché il papà era nella terza fila dei colombari, prendeva il vaso poi scendeva e saliva la mamma che togliendo dalla borsa stracci e cera, cominciava a pulire tutto lo spazio quadrato dedicato a Federico, il mio papà.
Si toglievano i fiori vecchi e si mettevano i fiori nuovi e poi si sistemava tutto.
Tra i fiori vecchi si scelgono i più belli per portarli a qualche tomba abbandonata.
Dopo altre preghiere, iniziava il giro dei parenti, nonni, zii, amici ecc ecc.
Tornati a casa, un piatto di brodo caldo ci rimetteva in sesto e il pomeriggio passava tranquillo fino verso le 16.00 quando la mamma cominciava a fare il taglietto alle castagne che diventavano caldarroste, momenti di gioia intensa per noi.
Allora in cucina avevamo la stufa economica e dopo averla pulita ben bene, si appoggiavano i frutti e si muovevano ogni tanto con il “rampino” fino a quando erano cotti.
Poi si mettevano per un po’ in uno straccio di lana e quindi le gustavano in quattro ma credendo di essere in cinque.
Oggi mi è venuto questo ricordo, importante, delicato, familiare ed essenziale per gli anni che poi sono venuti e così bello da essere condiviso con voi.