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sabato, marzo 14, 2020

IL MOSTRO CORONAVIRUS



Ciao oggi vi racconto che...
vedendo i disegni che i bimbi del mio condominio hanno appeso fuori dalle porte, ho voluto scrivere la prima parte di una storia vera, la fine la scriveremo INSIEME.

Questa narrazione che leggerete, non è una favola, è una storia vera iniziata nel mese di febbraio del 2020.
Era appena trascorso il carnevale e dopo aver sistemato nei cassetti le maschere, uomini, donne e bambini continuavano a vivere più o meno felicemente in un mondo molto frettoloso,
un mondo globalizzato dove le idee, i contatti virtuali, gli scambi volavano da una parte all’altra in un lampo.
Tutti correvano e tutti avevano mille cose da fare durante la giornata.
C’era anche tanta tristezza e povertà per tutte quelle persone che non riuscivano ad adeguarsi ad un mondo veloce. 
Poi un giorno comparve un MOSTRO INVISIBILE che riusciva a muoversi velocemente.
Il suo nome era Coronavirus e si accorsero di lui in Cina, un paese molto lontano dalla nostra Italia.
Attraverso la televisione e internet guardavamo la battaglia che tanti uomini, donne e bambini cinesi stavano combattendo per sconfiggere il mostro.
Ad un tratto si dovettero fermare e si chiusero in casa perché il mostro attraverso le goccioline di saliva li aggrediva.
Chiusero le scuole, i negozi, le fabbriche e tutti i luoghi dove solitamente si incontravano.
Annullarono la loro festa più importante, IL CAPODANNO CINESE, e continuarono a vivere isolati dal mondo finché non sconfissero il virus.
Le città diventarono vuote e cupe.
Ma un giorno il Coronavirus, il MOSTRO, arrivò anche in Italia, nel nostro paese.
Alcune persone di varie Nazioni si erano incontrate per lavoro e una gocciolina del virus arrivò da noi.
Subito si cercò di correre ai ripari, si chiusero tante città come avevano fatto in Cina, si comperarono le mascherine, non quelle di carnevale che erano state riposte nei cassetti,
ma altre che trattenevano le goccioline di saliva e si raccomandò a tutti di rimanere in casa e di pulire e disinfettare le mani, si disse che durante la spesa bisognava rimanere distanti almeno un metro dalle altre persone.
Le scuole si chiusero, i bimbi e i ragazzi iniziarono a seguire le lezioni via web, web che fino a pochi giorni prima usavano per giocare e per svagarsi.
Tanti papà e mamme da casa attraverso lo “smart working”, lavoravano con il computer.
I negozi e i centri commerciali e tanti luoghi di lavoro chiusero.
Alcune persone stavano male, tanti nonni che già erano un po’ ammalati, non ce la fecero e se ne andarono in Paradiso.
Ma un esercito di medici e infermieri con tute bianche, maschere e guanti, si organizzò per sconfiggere il mostro lavorando giorno e notte senza mai fermarsi.
Un esercito di giovani volontari in bicicletta, in auto o a piedi, facendo lunghe code fuori dai supermercati, iniziò a portare la spesa e le medicine agli anziani che non potevano uscire da casa.
Un altro esercito di bambini ai quali non piacevano le strade grigie e vuote che guardavano dalle finestre, decisero di colorarle appendendo sulle porte d’ingresso o alle finestre tanti arcobaleni colorati sotto ai quali c’era scritto “ANDRA’ TUTTO BENE” e tante persone chiuse in casa decisero di incontrarsi e di salutarsi da lontano affacciandosi dalle finestre e dai balconi.
La nostra battaglia contro il virus non è ancora finita ma una cosa dobbiamo far capire al MOSTRO e cioè che noi siamo lontani e chiusi in casa ma che con il pensiero siamo tutti INSIEME con l’esercito del medici e degli infermieri e che insieme lo sconfiggeremo.
Questa storia vera l’ho scritta per i bimbi del mio condominio che hanno appeso gli arcobaleni sulle porte di casa, per i figli e i nipoti delle mie amiche che mi hanno mandato le foto dei loro arcobaleni e per tutti i bimbi e i ragazzi che hanno disegnato l’arcobaleno.
La narrazione finale la faremo tra un po’ di giorni e sarà una narrazione che ci vedrà di nuovo tutti INSIEME e spero che ricordandoci di questi giorni potremo stare INSIEME aiutandoci tutti come adesso ci stiamo aiutando anche da lontano.
Intanto se volete mandarmi i vostri arcobaleni li aggiungerò alla storia vera.
























2 commenti:

Anonimo ha detto...

Your story warmed my heart as we also work to defeat the MONSTER in America. Let's hope we are all successful.

Teodo ha detto...

Grazie, Thanks