Oggi vi racconto un nuovo capitolo della storia di Ad Maiora, l’Associazione che tutte voi conoscete, molto attiva sul territorio e specialmente a Verona.
Lo scorso mese di Marzo, alla fiera di Vicenza, ho incontrato Teresa Sansotta che mi ha dato dei pieghevoli e mentre me li dava mi ha spiegato, a grandi linee, la loro nuova avventura partita a febbraio in collaborazione con diversi partner della loro città tra i quali il Dipartimento Culture e Civiltà dell’Università di Verona.
Il loro nuovo progetto si chiamerà RICU, diminutivo della parola RICUCIRE e in questo caso, ragazzi e ragazze di diverse culture, di diversi paesi, saranno ospiti di Casa Ad Maiora e con stoffe e fili, ricuciranno, creeranno un legame tra loro usando fili e tessuti di differenti colori come differenti saranno coloro che collaboreranno.
Una avventura molto bella, una avventura che mentre Teresa mi spiegava, mi ha fatto tornare con la memoria al 2010 quando giornalmente scrivevo sul blog ed ero in comunicazione con blogger di tutto il mondo e all’inizio di ogni anno ci divertivamo a scegliere una parola che poi sarebbe stata il nostro filo conduttore per 365 giorni.
Io avevo scelto RICUCIRE perché mi ricordava mia mamma che ricuciva attraverso i rammendi sulle stoffe, gli strappi e le ferite della vita che tanti e tanti anni fa non era molto felice.
Io avevo scelto RICUCIRE perché mi ricordava mia mamma che ricuciva attraverso i rammendi sulle stoffe, gli strappi e le ferite della vita che tanti e tanti anni fa non era molto felice.
Me la ricordo che faceva le magie usando la camicie di mio papà, le tagliava, le rifiniva col “punto bambola” e se c’era qualche buchino faceva quello che adesso si chiama boro-boro oppure mending.
Metteva sopra o sotto un pezzettino di stoffa, tanti piccoli punti e la camicia diventava una bella camicetta e magari c’era anche qualche lacrima che era caduta mentre cuciva.
Il mio logo riproduceva una bimba col vestito ricucito.
Metteva sopra o sotto un pezzettino di stoffa, tanti piccoli punti e la camicia diventava una bella camicetta e magari c’era anche qualche lacrima che era caduta mentre cuciva.
Il mio logo riproduceva una bimba col vestito ricucito.
Il lavoro di Ad Maiora, più in grande sarà così, ricucirà i lembi spezzati di alcune persone che provenienti da tanti stati (i colori diversi) faranno un lavoro comune, filando e cucendo insieme.
Sarà sicuramente una avventura interessante e noi faremo da supporter e se andrete a Verona Tessile, chiedete e vi spiegheranno meglio di me.
Sarà sicuramente una avventura interessante e noi faremo da supporter e se andrete a Verona Tessile, chiedete e vi spiegheranno meglio di me.
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