Domenica era una giornata uggiosa e una leggera ma fitta pioggerella mi ha accompagnato mentre andavo verso Milano.
La mia meta era Palazzo Pirelli, mi attendeva la mostra, organizzata dalla Fondazione Bortolaso Totaro Sponga, in occasione del fuorisalone.
Per la prima volta nella mia vita sono salita così in alto, al 31° piano del Pirellone.
La mia meta era Palazzo Pirelli, mi attendeva la mostra, organizzata dalla Fondazione Bortolaso Totaro Sponga, in occasione del fuorisalone.
Per la prima volta nella mia vita sono salita così in alto, al 31° piano del Pirellone.
E lì dopo i quattro gradini (noi siamo saliti dal fondo a causa di problemi ad un ginocchio) che dall’ascensore portano al Belvedere, davanti alle grandi vetrate c’era lei, Marialuisa Sponga e le sue opere.
Il suo “Vertigini Metropolitane", si confondeva col Bosco Verticale, col nuovo Palazzo della Regione e coi palazzi di Piazza Gae Aulenti.
Diverse creazioni grandi e piccole, diversi materiali, morbidi e duri, freddi e caldi, chiari e scuri, uniti tra loro in modo armonioso.
Il suo “Vertigini Metropolitane", si confondeva col Bosco Verticale, col nuovo Palazzo della Regione e coi palazzi di Piazza Gae Aulenti.
Diverse creazioni grandi e piccole, diversi materiali, morbidi e duri, freddi e caldi, chiari e scuri, uniti tra loro in modo armonioso.
Percorrendo il lungo belvedere illuminato dalla creazione scintillante dell'artista ghanese El Anatsui e animato da un gruppo di animali creati con iuta dall' architetto francese Hausey, tanti piccoli e stupendi minitessili di Marialuisa Sponga mi hanno accompagnato alla grande scultura di Mimmo Totaro che sembrava parte integrante della vita al di là delle vetrate.
E’ stata una visita molto emozionante.
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