I sogni a volte si avverano e durano a lungo, poi arriva il momento di chiuderli affinchè possano rimanere sempre belli nella nostra memoria.
Il Signore che ha realizzato un suo desiderio, non c’è più da tanti anni ma il suo ricordo è ancora presente nella memoria dei suoi cari e nella sua cittadina.
L’inizio della storia di questo sogno ve l’avevo già raccontata ed ora la ripropongo e poi vi racconterò anche il finale perchè dopo 110 anni la storia finisce o meglio gira la pagina e continuerà in un altro modo.
Il Signore che ha realizzato un suo desiderio, non c’è più da tanti anni ma il suo ricordo è ancora presente nella memoria dei suoi cari e nella sua cittadina.
L’inizio della storia di questo sogno ve l’avevo già raccontata ed ora la ripropongo e poi vi racconterò anche il finale perchè dopo 110 anni la storia finisce o meglio gira la pagina e continuerà in un altro modo.
“Nel lontano 1909 una giovane coppia di sposi, Giuseppe e Teodolinda, decisero di aprire un piccolo negozio di cappelli e guanti. Era il loro sogno!
In quel periodo tutti gli uomini portavano il cappello e l'avventura sembrava molto interessante.
Giuseppe che faceva il cappellaio in un laboratorio a Monza, famosa per i cappelli, apri una cappelleria dove metteva in forma e sistemava i vecchi copricapo e li trasformava rendendoli come nuovi ed in più ne costruiva e vendeva di nuovi.
Vendeva anche qualche Borsalino che comperavano solo i ricchi.
Teodolinda, la moglie lo aiutava nel negozio e insieme portavano avanti la famiglia che cresceva.
Nacquero Pina, Luigina e Gino .
Ad un certo punto Teodolinda che era una donna molto creativa iniziò ad abbellire cappellini per le signore e a preparare acconciature per le spose.
I figli crebbero e si sposarono.........Luigina diventò una brava sarta, Pina si dedicò alla sua famiglia e si trasferì in una città lontana.
Teodolinda si ammalò di Parkinson e non potè più cucire per il tremolio alle mani.
Gino si era sposato con Antonia , una ragazza che come Teodolinda aveva due mani che sapevano creare e dopo un po’ sostituì la mamma di Gino nella creazione di cappellini e acconciature.
Nel frattempo il negozio si trasformò seguendo i gusti dei clienti e della società in continua evoluzione, le borse sostituirono i cappelli che nel frattempo ebbero un momento di crisi pur rimanendo sempre in bella mostra sugli scaffali del negozio.
Gino, la moglie, il figlio Giuseppe e la figlia Isa, continuarono l'opera dei fondatori che serenamente avevano lasciato per sempre la famiglia raggiunti poco dopo dalla nipote.
Il negozio trasformato ma sempre col vecchio nome esiste ancora, vende sempre i cappelli e tra due anni festeggerà un traguardo importante " 100 anni".
Vi chiederete come mai vi ho raccontato questa storia.......
Giuseppe e Teodolinda erano "i miei nonni" e Luigina" la mia mamma”.
In quel periodo tutti gli uomini portavano il cappello e l'avventura sembrava molto interessante.
Giuseppe che faceva il cappellaio in un laboratorio a Monza, famosa per i cappelli, apri una cappelleria dove metteva in forma e sistemava i vecchi copricapo e li trasformava rendendoli come nuovi ed in più ne costruiva e vendeva di nuovi.
Vendeva anche qualche Borsalino che comperavano solo i ricchi.
Teodolinda, la moglie lo aiutava nel negozio e insieme portavano avanti la famiglia che cresceva.
Nacquero Pina, Luigina e Gino .
Ad un certo punto Teodolinda che era una donna molto creativa iniziò ad abbellire cappellini per le signore e a preparare acconciature per le spose.
I figli crebbero e si sposarono.........Luigina diventò una brava sarta, Pina si dedicò alla sua famiglia e si trasferì in una città lontana.
Teodolinda si ammalò di Parkinson e non potè più cucire per il tremolio alle mani.
Gino si era sposato con Antonia , una ragazza che come Teodolinda aveva due mani che sapevano creare e dopo un po’ sostituì la mamma di Gino nella creazione di cappellini e acconciature.
Nel frattempo il negozio si trasformò seguendo i gusti dei clienti e della società in continua evoluzione, le borse sostituirono i cappelli che nel frattempo ebbero un momento di crisi pur rimanendo sempre in bella mostra sugli scaffali del negozio.
Gino, la moglie, il figlio Giuseppe e la figlia Isa, continuarono l'opera dei fondatori che serenamente avevano lasciato per sempre la famiglia raggiunti poco dopo dalla nipote.
Il negozio trasformato ma sempre col vecchio nome esiste ancora, vende sempre i cappelli e tra due anni festeggerà un traguardo importante " 100 anni".
Vi chiederete come mai vi ho raccontato questa storia.......
Giuseppe e Teodolinda erano "i miei nonni" e Luigina" la mia mamma”.
Questa è la storia che vi avevo raccontato 10 anni orsono ed ora vi parlo del seguito...il negozio che compie 110 anni chiuderà a fine anno. La società e il modo di fare acquisti sono cambiati, i negozi sono diventati i centri commerciali e internet.
La lettera con la quale il Nonno Giuseppe chiedeva il permesso di mettere una insegna per la cappelleria, rimarrà per sempre nella cartelletta dei ricordi di famiglia.
Ricordi che vanno oltre il negozio, ricordi di tanti Natali trascorsi nel soggiorno che durante le feste diventava un laboratorio da dove uscivano pacchi e pacchetti.
Tanti anni orsono a Natale i negozi erano aperti fino a mezzogiorno e per stare tutti insieme, coi miei fratelli e i miei genitori, da Monza, andavamo tutti a Vimercate col pullmann e mangiavamo il risotto della Zia Antonia.
E poi come era bello giocare facendo la signora con le borse, i cappellini e quei guanti lunghi lunghi che mi coprivano tutto il braccio.
Ricordi che vanno oltre il negozio, ricordi di tanti Natali trascorsi nel soggiorno che durante le feste diventava un laboratorio da dove uscivano pacchi e pacchetti.
Tanti anni orsono a Natale i negozi erano aperti fino a mezzogiorno e per stare tutti insieme, coi miei fratelli e i miei genitori, da Monza, andavamo tutti a Vimercate col pullmann e mangiavamo il risotto della Zia Antonia.
E poi come era bello giocare facendo la signora con le borse, i cappellini e quei guanti lunghi lunghi che mi coprivano tutto il braccio.
Mio cugino sicuramente trasformerà il sogno del Nonno in un suo sogno e le vetrine si illumineranno ancora e poi conserverà gli anni trascorsi in negozio nel baule dei ricordi tra le vecchie foto che raccontano, le borsette eleganti, gli attrezzi del cappellaio, i vecchi cappelli e cappellini, il cestino dell’asilo e la vecchia cartella da impiegato.
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